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Restauro

Clinica Candela

Progetto di restauro del prospetto dell’antico edificio.

Dettagli

Via Villareale n. 54

Palermo 90144

Casa di Cura Candela

L’intervento riguarda il restauro di due prospetti, ossia il principale e quello laterale, dell’edificio storico “Clinica Candela”, situato in Via Villareale n. 54, Palermo.

La Casa di Cura Candela porta il nome di Luigi Candela, lungimirante farmacista palermitano, che la fondò agli inizi del XX secolo. Costruita nel 1906, nel cuore della città, il palazzo ha subito, nel tempo e negli anni a seguire, varie trasformazioni e ristrutturazioni, dovute per esempio ai disastrosi bombardamenti del 1942. Guardando la facciata si noterà subito una differenza stilistica fra i primi tre piani e l’ultimo, aggiunto in un secondo momento, dopo la nascita del quarto figlio del fondatore.

Il principale aspetto che il progetto di restauro ha tentato di evidenziare, é stato il voler ritrovare la vera essenza della pellicola muraria e delle decorazioni, intervento con una volontà prettamente conservativa nei confronti delle facciate e del materiale usato, volto a garantirne l’integrità stilistica, e ciò é stato possibile grazie soprattutto a una minuziosa ricerca documentale e indagini da svariate fonti.

Il restauro ha interessato vari aspetti, tra cui il ripristino delle parti di intonaco, la stabilità delle decorazioni, delle parti architettoniche della facciata e la tinteggiatura, attraverso la ripresentazione ed il ripristino estetico delle superfici.

Ogni aspetto dell’intervento é stato eseguito nel più assoluto rispetto delle evidenze storiche e dei materiali.

Dal momento che l’intonaco non si presentava particolarmente fragile è stata eseguita una pulitura mediante intervento di sabbiatura controllata utilizzando CARBOSIR e con idropulitrice, che ha consentito la rimozione dei depositi superficiali e della vecchia ridipintura. La prima operazione prevedeva un intervento di pulitura attraverso azione meccanica di spazzolatura, con spazzole di nylon a setola di media durezza, bisturi e spazzolini.

Per la rimozione delle croste nere sono stati eseguiti numerosi impacchi imbibendo la polpa carta con una soluzione di carbonato d’ammonio e sali di E.D.T.A. bisodico con tempi di contatto di un’ora e mezza circa. Anche per l’estrazione delle efflorescenze saline sono stati usati impacchi di polpa di cellulosa e acqua deionizzata, mentre per il risciacquo della superficie è stata usata acqua demineralizzata.

Per le operazioni di disinfezione e azione biocida è stata impiegata una soluzione di BENZALCONIO CLORURO, apllicata a spruzzo su tutta la superficie, a cui ha fatto seguito la rimozione meccanica dei residui di alghe e muschi con spazzole a setola morbida.

Per le operazioni di disinfezione e azione biocida è stata impiegata una soluzione di BENZALCONIO CLORURO, applicata a spruzzo su tutta la superficie, a cui ha fatto seguito la rimozione meccanica dei residui di alghe e muschi con spazzole a setola morbida. Durante lo step successivo si é proceduto a consolidare le parti di intonaco distaccato e delle fessurazioni sia mediante iniezioni di MICROCALCE a più riprese fino a saturazione dei vuoti, sia per mezzo di varie chiodature tramite perni in vetroresina, bloccate con resina epossidica bicomponente EPOSIR PASTA, tra l’intonaco e la muratura sottostante. Inoltre è stato eseguito un consolidamento mediante imbibizione di CONSOLIDANTE S.D.H. (Silicato di etile) e di resina ad emulsione acquosa, AC-23 (Primal) su tutta la superficie dell’intonaco e degli elementi decorativi, passato a pennello.

Successivamente ci si è impegnati nel colmare le lacune e le discontinuità presenti sulla superficie, operazione eseguita attraverso stuccature con TERRANTICA, intonaco filologico pigmentato a base di calce idraulica NHL 3.5, evitando di intaccare le superfici non interessate. A presa avvenuta, è stata eseguita una spugnatura con l’eliminazione di eventuali residui di malta.

Si è proseguito con la velatura dell’intonaco mediante applicazione di VELOGRASS, speciale velatura uniformante all’acqua di calce pigmentato eseguita a pennello. A conclusione della fase di restauro è stato applicato a spruzzo su tutta la superficie PROTEX, uno speciale protettivo silossanico monomero traspirante, idrorepellente e totalmente incolore. 

Intervento di Restauro

Il restauro ha interessato vari aspetti, tra cui il ripristino delle parti diintonaco, la stabilità delle decorazioni, delle parti architettoniche della facciata e la tinteggiatura, attraverso la ripresentazione ed il ripristino estetico delle superfici.

Cliente: Casa di Cura Candela

Completo il: August 16, 2017

Tipo Progetto: Restauro

Collaborazione e Materiali: SIRGUM Produzione srl